Questo corpo
è una frontiera aperta
aperta tra due rive
una nera l’altra incerta
questo corpo
è rondine d’inverno
ha i brividi d’estate
vola basso sull’inferno
l’innocenza
quando è stanca
sotto questa fitta pioggia viola
ritorna tutta bianca
questo corpo
è un gioco di parole
un mare verde d’erba
dove tigri fanno le capriole
questo resta
coltivare rose rare
nelle serre dell’amore
sopportando le zanzare
l’innocenza
quando è stanca
nella fitta pioggia viola
ritorna tutta bianca
l’innocenza
arriva in capo al mondo
con un semplice sospiro
e la stanza gira gira in tondo
Stava sola
sull’autostrada di sera
fra sciami di fari veloci
un’equilibrista
sul bordo del nulla
sospesa
lo sguardo perduto lontano
il mio era tutto per lei
mi sono fermato
volevo vedere
se saltava o mi salvava
cosa aspettarmi da te
non so che aspettarmi da te amica mia
ma non ho paura di niente
perché io ti voglio come tu sei
stava sola
nel retrobottega a fumare
addosso la stanca uniforme
di un fastfood straniero
e dietro il baccano
del mondo
nel vicolo buio soffiava
l’odore di un’altra vita
mi sono fermato
volevo vedere
se fuggiva e non tornava più
cosa aspettarmi da te
non so che aspettarmi da te amica mia
ma non ho paura di niente
perché io ti voglio come tu sei
cosa aspettarmi da te
non so che aspettarmi da te amica mia
ma ora non ho più paura
ti ho scelto per quello che sei
(O. Avogadro, M. Lavezzi)
Orizzonti che tu non sfiori mai
mentre io ci vorrei dormire
Chiusi a casa tua, nave senza prua,
dove sai che non salperai
L'orologio che ferma il tempo e te,
mentre io bacio le catene,
fa sperare me, in fondo il tempo c'e'
e mi accontento di volerti bene
Ma si, le tue ali riaprirai
la notte e' gia' piu' chiara,
poi come un'aquila vedrai
dall'alto la frontiera
E noi, vinceremo falsi eroi,
i mostri e le paure,
puoi costruire quel che vuoi
se hai mani piu' sicure
Ma che cosa fai, dimmi dove vai
L’agonia della gelosia
Dentro al tuo caffe', sciogli pure me,
muoio io e l'indifferenza,
comunque non vorrei bagnare gli occhi tuoi
e mi accontento di aver pazienza
Ma si, le tue
la notte e' gia' piu' chiara,
poi come un'aquila vedrai
dall'alto la frontiera
E noi, vinceremo falsi eroi,
i mostri e le paure,
puoi costruire quel che vuoi
se hai mani piu' sicure
Come per miracolo
ci incontriamo ancora e ci parliamo
com’è successo che non stiamo
più insieme io e te
non c’è ragione
in fondo a un telescopio
ci rivedo su un triciclo rosso
con le nostre gambe troppo lunghe
cadiamo e ridiamo
e risaliamo
avevamo una magia
anche un’illusione
luna nel pozzo libera
l’àncora nera dei pensieri
facci volare inutilmente
portaci in braccio com’era ieri
poi non son cambiato
ho un lavoro come un altro e intanto
studio il moto dei pianeti e tu
ami ancora i marziani
più degli umani?
avevamo una magia
anche un’illusione
luna nel pozzo libera
l’àncora nera dei pensieri
facci volare inutilmente
portaci in braccio com’era ieri
Ormai ci sono dei ricordi
che sembrano lontani
il tuo nome è una promessa
sei esposta ai capricci del cielo.
Per questo la tua storia non mi interessa più
le tue voglie il tuo dio l’identità segreta
non mi interessa più.
Respira
Con me
Col mio ritmo.
Respira con me.
E tu mi dici
che vuoi un mondo tuo
è una scatola rubata
dove fingi di volare.
Per questo la tua storia non mi interessa più
le tue voglie il tuo dio l’identità segreta
non mi interessa più.
Respira
Con me
Col mio ritmo.
Respira con me.
Rimani
Con me
Col mio ritmo.
Respira con me.
Binario cinque sette e diciassette
la stazione ondeggia
una scossa lenta al fischio
luci e strade escon di scena
il vagone è pieno molti ancora
sognano ad occhi aperti
i riflessi dentro i vetri
si parlano per noi
Ogni giorno l’onda
porta via
respirando ancora
ci trascina via
la natura è tutta storta
ma i binari vanno dritti
tocca a noi scavare a mani nude
le montagne
la mia luna stanca cade
sul tuo letto sconosciuto
anche tu sai che tra quelle stelle
il freddo uccide
Sai che ti assomiglio
mio vicino
come me sul treno
del destino
Ogni giorno l’onda
ci trascina via
Vorrei raccontarti che solo per te
ho chiuso la porta agli inganni
vorrei dirti tutte le cose più belle
di quelle che durano anni
ma quando ti vedo davanti a me
non so più che dire perché
ti ho detto già tutto quando non c’eri
arrivando un po’ prima di te
fuori dal cinema
il tuo cappotto blu
mentre lo aspetto io sento
che ti amo ancora di più
ridi pure
mettendoti il rossetto
sogna pure
baciandoti allo specchio
per le scale
non aver troppa fretta
se ti perdi
non correre
tarda pure
tarda ancora un po’
vorrei raccontarti che basta uno sguardo
per farmi sentire tradito
che quando ti vedo sicura ho paura
vorrei piangere e invece rido
mà quando arrivi dàvanti a me
mi manca il coraggio perché
tu così limpida non capiresti
uno meno perfetto di te
fuori dal cinema
il tuo cappotto blu
mentre lo aspetto io sento
che ti amo ancora di più
prendi tempo
se c'è il temporale
leggi pure
gli annunci sul giornale
sogna pure
la nostra nuova casa
tarda pure
tarda ancora un po’
Com’è dura da portare
la divisa militare
dal fronte ritornato
ferito e impolverato
con i miei compagni d’armi
tutti eroi eppure inermi
tu guardi il mio blindato
chi sarà il fortunato
a caderti fra le braccia
a nascondere la faccia
in quei capelli neri
che sciolgono i pensieri
per te pronti alla galera
a bruciare la bandiera
al resto indifferenti
siamo i tuoi mendicanti
donna che scateni ammirazioni folli
fingi tutto oppure niente
donna che scateni ammirazioni folli
donna che scateni ammirazioni folli
sei criminale sei innocente
donna che scateni ammirazioni folli
ora passeggiamo noi
mano nella mano noi
negli occhi hai un firmamento
ti guardo e son contento
ti accarezzi nella sera
e io non ci credo ancora
ai piedi del mio letto
ti adoro come un gatto
bella cerimonia vero?
nonostante il tuo mistero
hai detto sì però
mi è sembrato un no
poi la folla innamorata
ti ha inghiottito sei sparita
corro nei vicoli
ma già non sei più qui
donna che scateni ammirazioni folli
sei una maga sei una strega
donna che scateni ammirazioni folli
donna che scateni ammirazioni folli
tu sei l’alfa tu sei l’omega
donna che scateni ammirazioni folli
Non ho rabbia non ho pietà
anni dopo ho la stessa età
ho perduto metà di me
e sono pronto a deludere.
Ogni voglia di vivere
è ormai fatta di polvere
e di pochi passi l’eternità,
di brevi sogni strappati.
Fu un regalo l’incapacità
con la promessa della crudeltà,
non c’è umano che consoli
non c’è dio che preghi per me.
E diventerò simbolo
non di amore né libertà
ma di ciò che ognuno è:
malvagio feto di avidità.
Quante gocce che cadono
sono lame che tagliano
le tue labbra che succhiano
quando il cielo è un ostacolo
Quanto sangue nelle nuvole
quanti semi che si spargono
nel passato non ci sei più tu
è la prospettiva della crudeltà
Non ho rabbia non ho pietà
anni dopo la stessa età
quanta luce nelle nuvole
quanta vita nelle mani avrò
E diventerò simbolo
non di amore né di libertà
ma di ciò che ognuno è
Canzoni di Paolo Cattaneo
eccetto “Le tue ali” di Oscar Avogadro e Mario Lavezzi
Testi di Stefano Diana e Paolo Cattaneo
eccetto “Non ho rabbia, non ho pietà” e “Col mio ritmo” di Giovanni Peli e Paolo Cattaneo
Prodotto da Stefano Clessi e Paolo Cattaneo per Eclectic Music Group
Produzione artistica e arrangiamenti: Paolo Cattaneo, Stefano Clessi, Matteo Cantaluppi
Tarda Pure è prodotta e mixata da Riccardo Sinigallia
Paolo Cattaneo: voce, cori, celesta, piano elettrico
Matteo Cantaluppi: eco guitar, ukulele, chitarra acustica, basso, synth, wurlitzer, piano elettrico, batterie elettroniche, programmazioni
Nicola Panteghini: chitarra elettrica, ebow
Walter Beltrami: chitarra elettrica in “L’innocenza”, “Non ho rabbia, non ho pietà” e “Mi aspetto di tutto”
Fidel Fogaroli: rhodes, armonium, wurlitzer in “Mi aspetto di tutto”
Stefano Tamborrino: batteria, coro
Dario Dassenno: batteria in “Come per miracolo”
Riccardo Sinigallia: drone in “Le tue ali”
Leslie Nkum Sackey: coro in “Non ho rabbia, non ho pietà”
Catherine Hooper: coro in “Non ho rabbia, non ho pietà”
Marco Franzoni: coro in “Non ho rabbia, non ho pietà”
Oscar Del Barba: pianoforte in “Non ho rabbia, non ho pietà” e “Come per miracolo”
Fulvio Sigurtà: tromba
Giancarlo Roberti :trombone
Eugjen Gargjola: violino
Chiara Spagnolo: violino
Jessica Orlandi: viola
Silvia Dal Paos: violoncello
Fausto Beccalossi: fisarmonica in “Mi aspetto di tutto”
Marco Franzoni, Walter Beltrami e Nicola Panteghini: guitar noise in “Non ho rabbia, non ho pietà”
Oscar Del Barba: arrangiamento archi e fiati
Mixato da: Matteo Cantaluppi @ Mono Studio di Milano
eccetto “Le tue ali” mixato da Carlo Cantini @ Digitube Recording Studio di Mantova
Eco guitar, ukulele, chitarra acustica, basso, synth, wurlitzer, piano elettrico e batterie elettroniche registrate da: Matteo Cantaluppi @ Mono Studio di Milano
Voce registrata e prodotta da: Lele Battista @ Le Ombre Studio di Milano
Voce e cori di “Le tue ali” e “Non ho rabbia, non ho pietà”, fisarmonica e chitarra elettrica (Walter Beltrami) registrati da: Paolo Cattaneo presso Eclectic Lab Studio di Brescia
Archi, fiati e pianoforte registrati da: Carlo Cantini presso il Digitube Recording Studio di Mantova
Batteria, chitarra elettrica (Nicola Panteghini), rhodes, armonium, wurlitzer (Fidel Fogaroli) e cori registrati da: Marco Franzoni @ Bluefemme StereoRec di Montirone (Brescia)
Batteria in “Come per miracolo” registrata da: Pier Ballarin @ TUP Studio di Brescia
Consulente alla produzione acustica: Walter Beltrami
Un ringraziamento speciale a Flaviano Pisanelli che con “La presenza” ha ispirato il testo de “L’innocenza”, a Luciana Landolfi che mi ha guidato tra le note e le parole iniziali di “Come per miracolo”, “Tarda pure” e “Ammirazioni folli” e Nicola Panteghini che mi ha sostenuto durante la difficile fase di trasformazione da mondi eterei in accordi reali.
Masterizzato da: Sabino Cannone @ MoReVoX di Milano
Art Work: Marco Guerini
Fotografia copertina: Margherita Maniscalco
Management: Eclectic Music Group
Ufficio stampa: Pitbellula
Edizioni: Eclectic Music Group
℗ & © 2013 Eclectic Circus Records (trademark of Eclectic Music Group)
www.eclecticmusic.it
info@eclecticmusic.it
Distribuito da: Master Music srl
www.paolocattaneo.it
“C’è molto, in questo terzo album… C’è il pop colto, che domina dall’alto e rassicura. C’è un’elettronica che pesca nei Novanta italiani ma c’è anche quella minimalista e surreale della Berlino di oggi… La voce, intensa ma sempre in sordina, suona insieme agli strumenti, con eleganza d’altri tempi.” (Rumore)
“Ma è con l’attacco della strofa che riemerge la poetica di Cattaneo, quella ricerca incessante di melodie leggere come il vento di maggio. La conferma, insomma, che si parla di un fuoriclasse.” (Rockit)
“Cura, armonia, intelligenza musicale, diventano arbitri non trascurabili di questo lavoro, uno dei più interessanti del nostro attuale scenario.” (Ondalternativa)
“Il nuovo corso di Cattaneo si snoda tra raffinato cantautorato e svolte synth-pop, alla ricerca di un sound ancor più riconoscibile rispetto al passato. Missione riuscita… una poetica tanto semplice quanto peculiare e priva di autocompiacimento rendono questa opera terza particolarmente apprezzabile… La luce nelle nuvole conferma Paolo Cattaneo quale nome di primo piano della scena cantautorale italiana.” (Il Mucchio)
“Coesistono profondità e leggerezza, estetica e contenuto, ricerca sonora e semplicità… Un Paolo Cattaneo maturo e più che mai sorridente…” (Corriere della Sera ed. Brescia)
Raffinatezza sonora, leggiadria musicale, efficacia e sensibilità testuale, modernità e dinamicità a livello di arrangiamento.
Un disco fatto con gusto e che testimonia perfettamente quanto la canzone d’autore possa davvero giovare della contaminazione musicale senza per questo perdere i suoi tratti distintivi più intriganti. (Extra! Music Magazine)
Ci sono un’intima grazia ed armonia a reggere la compresenza e l’indispensabile complementarietà dei contrasti nell’anima del mondo; analogamente sono il senso della misura, della bellezza e dell’eleganza a combinare sonorità, generi e mondi musicali, atmosfere e sfumature differenti nel nuovo album di Paolo Cattaneo, La luce nelle nuvole, come in bouquet di fiori, ciascuno con i propri petali, profumi e colori delicati oppure intensi.
Il risultato lascia il segno e a tratti abbaglia nel suo rifinito, intimo splendore: schiude musica di qualità elaborata con pazienza e fantasia da chi non dimentica il dovere di un artista di creare trame musicali dotate di fresca bellezza, oltre a condensare e narrare storie ed emozioni nelle parole; inoltre il disco possiede una delicatezza di suoni sopraffina, spesso molto ispirata, sempre, ormai, più originale e personale. (Mescalina)
“Splendido mosaico di suoni, atmosfere, strumenti e arrangiamenti, tenuto insieme alla perfezione da una voce calibrata su nove canzoni da imparare a memoria” (Shiver)
“Andando oltre l’immediata valutazione sul contenuto testuale, di indiscutibile valore poetico, “La luce nelle nuvole” dirotta l’attenzione anche su un discorso sonoro e lascia intravedere la possibilità che nel pop si abbandoni la sciatteria cui siamo assuefatti. Senza scordare né perdere quel che è stato, Cattaneo è ben calato nel suo presente e sa come si dovrebbe fare musica d’autore nel futuro.” (Shuffle-mag)
“Un autore di classe che ancora una volta si ripropone con garbo e stile, giocando amabilmente sui chiaro scuri delle atmosfere evocate, delle sensazioni suggerite, delle storie, dei sentimenti raccontati di volta in volta…” (Shake)
“Piena determinazione nella scelta di una strada espressiva sempre più vocata all’idea di un “altro pop italiano” nel quale far combaciare ricerca e accessibilità.” (Bresciaoggi)
“Nove brani intimi e riflessivi per un lavoro dalle sonorità ricercate in cui le atmosfere, sospese tra sogno e realtà, raggiungono un perfetto equilibrio tra l’essenzialità e l’eleganza.” (LostHighways)